Quante cose ci si fanno con queste.
Tra l'altro ci sono anche la jei la kappa la ics e la ypsilon, ma manca la w: vedi che fregature ti propina la rete quando cerchi "alfabeto".
Oppure l'hanno omessa perché non c'è nulla per cui valga la pena inneggiare.
Vallo a sapere.
...
In questi giorni passo un sacco di tempo in rete tra blog e sitilavoro e sitinotizia.
E casella di posta elettronica, ovviamente.
E' uno strafalcione dietro l'altro.
Nei testi, negli slogan, persino nelle immagini: si va dal sempre attuale inglese maccheronico, quasi sempre mal coniugato in italiano, agli errori di sintassi, a quelli di battitura.
Un collega, che chiamiamo Zeta, quando gli dico
- Facciamo troppi errori di battitura
sorseggiando il caffé della macchinetta, mi risponde
- Eh, ad aver tempo...
Ma quasi sicuramente intende
- Ad aver voglia di rileggersi.
Perché il problema, quando scrivi cose che ti interessano poco o punto, è rileggersi.
Ovviamente, anch'io sono un grande produttore di errori. D'altronde, chiunque scriva si accolla il dovere di fare almeno due strafalcioni gravi l'anno, più un certo numero di h o è omesse, per non parlare dei ceh e delle parole tronch.
Però c'è un limite.
Ed è il tipo di limite che non si può mica imporre.
Significa avere cura di quello che si scrive, e interessarsi delle persone che lo leggeranno.
...
Se facessi il catechista in oratorio, e se sapessi che tutti i giornalisti da piccoli vanno in oratorio, e se credessi che uno slogan può influenzare una carriera, dopo aver tirato un'orrenda bestemmia direi
- E ricordatevi che i refusi fanno piangere Gesù.
A
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disgraziato nemmeno tu ti sei riletto chiaramente :o)
RispondiEliminanon dirmi che l'hai fatto volutamente eh!!!!
Chiaro che sì...
RispondiElimina"stolto, io mi nutro di refusi!!!" (semi-cit.)
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