lunedì 15 febbraio 2010

Ingarbugliami l'anima

Diavolo.



E avvocato.
Le due cose quasi sempre vanno a braccetto.

...

Quindici giorni fa mandiamo la nostra bella bozza di contratto a un potenziale cliente.
Io e un collega. Ufficio stampa. Quel genere di cose che devi dire a tutti di dire a tutti quanto è figa la cosa di cui parli. Niente di particolarmente umilianrte, beninteso.
Anzi, quasi una cosa carina.

Io e il Collega abbiamo limato i costi, ci siamo fatti un po' violenza, ci siamo detti un

- Poco è meglio di niente

e un

- Questi hanno le tasche vuote
E altre noisità così.

Mandiamo appunto la bozza, con il preventivo finale, che praticamente copre le spese.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo.

- A te hanno poi fatto sapere qualcosa?
chiedo al mio semi-socio
- No. La diamo per persa?

- Diamola per persa: peccato, ma in fondo sarebbero state due lire.

Passa il tempo e io, con la mia solità ingenuità d'infante, comincio a raccontarmi le storie

- Ochei non avevo il profilo giusto per loro e l'hanno capito pur senza leggere il mio profilo, visto che certe cose un buon manager le sente col naso e io avevo dimenticato il dopobarba;

O forse

- Hanno trovato uno che glielo faceva meglio per due polli e tre cipolle: accidenti all'aritmetica, concorrenza + crisi = guerra tra poveri

e

- Non gli sono piaciuto ché ho i capelli lunghi io e sta pelato il mio socio: il contrasto uccide l'estetica e l'armonia cosmica -prerogativa di ogni azienda- seria ne sarebbe stata compromessa

o anche

- Il Cliente ha un figlio che si droga un sacco e lui, da un buon padre, gli offre un posto da giornalista (ché tanto scrivere son capaci tutti) così almeno il ragazzo i soldi per la roba se li guadagna onestamante e la smette di taglieggiare sua madre -la moglie del Cliente, cioè- che poi poveretta è costretta a fargli la cresta sulla spesa. Praticamente gli da i soldi direttamente senza l'intermediazione involontaria della moglie, inn u esempio da manuale di redistribuzione efficiente delle risorse.

o soprattutto

- Il Cliente è frocissimo e io non gli piaccio da dietro (questa è probabile).

o il macchiavellico

- Ci avevano chiamato solo per avere un altro prezzo con cui confrontare quello dei giornalisti che in realtà avevano già chiamato e vedere se quel tal prezzo era onesto.
Molto risentiti del fatto che quelli gli avessero chiesto un prezzo giusto, e non il tozzo di pane rosicchiato proposto da noialtri, hanno immediatamente indetto un incontro con quei tali colleghi, i quali sdegnosi hanno fatto intendere che questo è basso mercimonio e che loro nonono hanno un'etica una morale una casa al lago e non si piegheranno a una tariffa da servitù della gleba. Scosso, il Cliente intona il miserere, si fa la tonsatura e non solo paga -agli altri- il giusto, ma decide di farsi frate per espiare le sue malefatte.

Arrivo perfino a pensare che semplicemente l'evento per cui hanno bisogno di un addetto stampa sia saltato.
Quando insomma le redini dell'immaginazine sono ormai a briglia sciolta, tramite i soliti giri del

- Senti, io non te l'ho detto ma...

abbiamo scoperto la verità.

...

Io non sono un avvocato.
E non solo nel senso che non sono il Demonio.
Non lo è neppure il mio semi-socio. Né avvocato né demonio, intendo.
D'altronde, se lo fossimo cercheremmo lavoro come avvocati -o demoni- mica come giornalisti.
Però fino a fare un'offerta di contratto -copiaincollata dal sito dell'ordine- arriviamo, pure con qualche incertezza sui tasti.

Ma evidentemente siamo stati ambigui in qualche passaggio
Il nome?
perché il nostro Cliente
che di mestiere NON fa l'avvocato, qualora ve lo chiedeste
ha pensato di fare visionare la nostra bozza
-senza discuterne con noi-
a un legale.
Il quale qualcosa di satanico lo deve avere, perché 'ste due pagine scritte a macchina piene di formule di rito se le tiene sulla scrivania da appunto quindici giorni.

Praticamente, siamo entrati in contenzioso di formule burocratiche senza neppure avere un lavoro. E senza hce nessuno ci avvertisse della cosa, tra l'altro.
Dati i tempi della giustizia italiana, è probabile che l'avvocato si pronuncerà in merito al nostro contratto dopo la fine dell'evento di cui dovremmo curare il servizio stampa, e forse anche dopo la fine del mondo, che come sapete ci capiterà addosso con trionfo di zolfo e mortaretti tra un paio d'anni.

Ma due anni sono un'infinità, se pensi che ogni giorno la vita sa stupirti...

A