venerdì 30 aprile 2010

Faccio fattura.

Lei di fatture se ne intende.


Ma chi se le prende non festeggia.

...

Comincio sconsideratamente a emettere fatture.
Mi sono fatto il mio bel foglio excell, infilo i numeri e mi faccio i conti.
Siccome non sono u ntipo da numeri, però, qualche errore lo faccio.
Per la gioia del mio commercialista che
- Per la trentesima volta: questo è l'imponi@**§, che va contato come @##° nel compute del ##§§*^^.
mi dice sorridente.

E tenete conto che abbiamo fatto economia insieme.

...

Onestamente, la fatturazione non è al di fuori della mia portata.
Ma ogni volta che mi metto a calcolare detrazioni, imposte minime, coefficienti, ESA, %, mi sembra di immergermi in un mondo esoterico, in cui il posto degli officianti dei sacri misteri spetta a quelli -sante persone- che hanno studiato i codici e i codicilli.

Insomma, una volta per incontrare uno stregone ti ficcavi un a foresta e seguivi un impervio sentiero, adesso sali in metro, scendi dalle parti di Via Larga e citofoni StudioCommercialisticoXYZ.

per ogni tempo, la sua fattura.

A

giovedì 29 aprile 2010

Il-nemico-ti ascolta...

... Ma probabilmente non ti caga.



Quindi attenti, ma non troppo.

...

- ...Sì, a mia moglie racconto che devo lavorare e ci vediamo...

-Mi raccomando, che abbiamo la stanza prenotata per due ore...

- Tranquilla. Ah, le carte la porti tu?

- Sì, e per le fiches usiamo i soldi del monopoli che... [omissis]

Pubblico ora, prima di rischiare due mesi di carcere, la mia unica interecettazione telefonica, per di più inventata.

...

Immagino che a nessuno di voi interessi se io o altri organizziamo bische clandestine coi soldi del monopoli. Probabilmente vi interesserebbe un pizzico di più se si parlasse di chiappecoscecoccotte, se non altro per pruderie, ma tutto sommato anche in quel caso sospirereste un
- Cazzi loro,
e la chiudereste lì.

Appoggiandosi a questo leggitimo disinteresse, il governo sta facendo approvare dal Parlamento un ddl in materia di intercettazioni, che comporta fondamentalmente il divieto di pubblicarle, pena multe pecuniarie e la reclusione (no, non sto scherzando: si va in carcere, come non succede quando rubi). Già passato alla Camera, questo disegno verrà tramutato in legge dello Stato presumibilmente entro fine maggio, dopo essere stato odiscusso (a meno che non venga posta la fiducia, come auspica il Presidente del Senato, on. Schifani) anche dai senatori.

E' incontestabile l'italico e legittimo diritto di infilare l'uccello nelle mutande altrui, e di farlo senza dover rendere conto a chicchessia. Il punto è che in questo caso l'azione sarebbe da intendersi letteralmente, mica metaforicamente: se a prenderlo in quel posto, cioè a rimenere fessi, foste voi, infatti, credo proprio che la cosa vi interesserebbe, eccome. Con la pubblicazione di determinate intercettazioni venite a sapere per esempio che la società in cui avete investito sta fallendo; o che la casa in cui vivete potrebbe non essere a norma, quindi crollare al primo soffio di vento; o che la clinica in cui è ricoverato vostro zio per un'appendicite gonfia le parcelle inventandosi operazioni immaginarie... Cose per cui sapere o non sapere fa differenza.

Prendere come scusa le scappatelle piccanti per giustificare il divieto di pubblicare le intercettazioni telefoniche è un po' come dire che, siccome c'è qualcuno che ruba per il pane, un assassino seriale non dovrebbe essere perseguito...
Se le leggi non vi tutelano, a cosa servono le leggi? Se le leggi vi penalizzano non in quanto antisociali, ma in quanto semplici e onesti cittadini, a cosa servono le leggi? Se le leggi non vi riguardano, a cosa servono le leggi?

Capisco ovviamente che a qualcuno il ddl sulle intercettazioni interessi ora esattamente quanto interessava prima di iniziare a leggere: bene.
Approfitto allora per consigliare l'acquisto di ingenti quantità di vasella, per lo meno metaforica.
Prenderlo in quel posto, per davvero o per dire, pare faccia maluccio.

A

mercoledì 28 aprile 2010

Ticchete-Tacchete-Tic

Non aspetta.



E mentre scrivo anzi mi ricorda che dovrei lavarmi la faccia e uscire.

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Non dovrei scrivere, oggi.
O meglio, dovrei aspettare stanotte, e sperare che la mezzanotte non scocchi prima che abbia postato.
Ma sono tre notti che non dormo, e non credo reggerò.
D'altra parte, funziona che
- Ochei, non ho scritto, fa neinte chissene non ha letto nessuno cosa ci guadagno a insomma pace domani è un altro giorno si vedrà.

e funziona male.

Perché non scrivere è peggio che scrivere male, qui.

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Hope you enjoy saving time.
Hope you enjoy I'm using english to be forced to be plain and fast.

Hope you enjoy I'm not washing my face to write this down...

A

martedì 27 aprile 2010

Eat-the-demon

Ieri notte leggevo Campbell in metrò.



E siccome la metro è un luogo fatale, gli unici altri due tizi sulla carrozza parlavano esattamente di quello che stavo leggendo, pur senza citare Campbell.

...

Periodo intenso.
Giro e non sono sicurissimo di farlo nel senso giusto.
Intanto giro.
E girando, per centrifuga, mi si asciugano i pensieri.
E girando, per vertigine, mi disgustano le idee.
E girando, per inerzia, mi si perde l'ora.

E appunto ieri torno a casa tardi e
- Devi affrontare le tue paure
sento dire a Uno davanti a me in metro.
Non che lo stesse dicendo a me. Parlava a un Altro, che stava con lui.
Però sentirlo mi ha ridestato dal torpore in cui stavo entrando, zuppo com'ero del primo -e inatteso- acquzzone primaverile, e del primo -e inatteso- periodo di frenesia diverso (dis)occupazionale.

- Devi affrontare le tue paure,
stava infatti dicendomi per iscritto Joseph Campbell, col suo stile un po' fanfarone.

- Mangia il tuo demone, e ne avrai le forze,
aggiungeva anche Campbell
- Se ti sta prendendo in giro e si fa un altro, meglio saperlo,
aggiungeva invece quell'Uno, divergendo dal copione mistico che mi stavo immaginando.

...

Uno credo che mollerà la sua tipa, avendo realizzato che forse mettersi insieme a una che la minigonna si vede appena sopra il tanga non è il massimo se vuoi farti una famiglia.

Campbell, dovunque sia, si starà certamente divertendo.

Io invece stanotte ho lavorato aspettando che i capelli si asciugassero.
E stamattina mi sono svegliato presto, per trafficare col telefono e mettere qualche paletto in più nei miei lavori-in-corso. Tutto aveva inspiegabilmente senso. Tutto era inspiegabilmente giusto. Girare era meno sconquassante del solito.

Ho mangiato il demone del mio stress/disinteresse per quello che stavo facendo, che poi era il demone della mia paura di non saperlo fare, che poi era il demone di essere preso per fallente.
Non era un gran boccone, in fondo.
Ma mi ha fatto girare dalla parte giusta, almeno oggi.

O forse sapere che c'è una minigonna libera in città mi ha messo allegria.

Delle due l'una.

A

lunedì 26 aprile 2010

Summertime

Sole! Prati! Salamelle!



E immancabile naso rosso-aragosta da post primo sole.

...

Inzia ufficialmente l'estate con una bella grigliata.
Gente e gente e gente che un po' conosci un po' te la ricordi un po'
- Siamo sicuri di conoscerci?

- No.

- Piacere, X.

- Piacere, A.

probabilmente per la terza o quarta volta in vita tua. E sua.

...

Inizia l'estate.
Significa che i mesi più lunghi sono alle spalle.
Significa anche che inizia quel periodo in cui si dice
- Nessuno valuta progetti con questo caldo,
quindi è un bene aver trovato qualcosina da fare prima.

Iniziano i giorni a cuocere sulla sedia.
O a congelare d'aria condizionata.
I giorni della raucedine, dei pomeriggi brevi e delle notti lunghe.
Inizia il periodo in cui si parla di vacanze.

Ma se ti diverti, di che vacanze hai bisogno?

Più che vacanze, si parlarà di assenze.
Quelle degli altri, perché io sarò qui, con questo piacevole naso spellato e il sugo di salamella sulla barba.

Non sarà fine, ma ci si prova gusto...

A