domenica 3 gennaio 2010

Happy ending?

Post-datato.



L'ho scritto qualche giorno fa.
Ma lo incasso ora.
Volevo postare il primo dell'anno, ma ahimé tra le "mareggiate eccezionali" e l'efficienza proverbiale dei ripetitori, riesco a farlo solo adesso.
Cosa cambia... ?

...

Ochei ho inziato a scrivere il genere di storia che finisce con un morto.
E un morto alla fine c'è stato: il mio contratto.
Anche se da agnostico qual sono non posso dirlo con certezza, non credo ci saranno resurrezioni, reincarnazioni o trasfigurazioni di sorta. Al massimo un'assunzione in cassa sussidi, ma non ci scommetterei.
Dal primo gennaio la diversa-occupazione è finita insime al contratto-che-andavo-onorando.

Dovevo decidere cosa fare della mia vota, come inventarmi nuovo.
E cosa ho fatto?
Beh, intanto posso dire con un certo orgoglio che in queste settimane non ho imparato un cazzo.
Non a fare un colloquio.
Non a vendermi meglio.
Non a scrivere.

Semplicemente... Ho spolverato la tastiera.
Ripreso confidenze.
Col sentirsi gli occhi gonfi e
col ronzio del pc e
col clac di quando batto spazio o , o . alla fine di una frase.
Cose così.

Nulla di davvero utile, cioè.

E ho pensato a questo momento.
In effetti, ho soprattutto pensato a questo momento.
Cosa mi succederà domani?

Ho inventato per passare il tempo dei finali che ve li cito ma insomma non è che mi convincessero e infatti non amerei interpretarli qualora quelle cose finissero per capitarmi veramente.
Romantico
Mi riassumono e la mia Capa me la dà.

Operaio
Non mi riassumono e io organizzo i picchetti

Fatalista
Non mi riassumono e mi drogo

Effervescente
Non mi riassumono ma me ne fotto perché tanto mi ha notato la CNN e sarò il loro nuovo presentatore

Realista
Mi propongono un contratto a progetto a paga dimezzata per tre mesi che poi-si-vedrà e
-già che ci sei tiri su anche le merde della frisona,
che io accetto con trasporto accendendo un cero a Santa Giusispranda da Vercelli che m'ha fatto la grazia

Piccante
Non mi riassumono ma ho una tresca con una ex-collega e postcoito, mentre lei mi cucina una pasta in bianco, sparliamo dei colleghi così posso tenermi stretto il mio rancore e sfrucugnarmelo un po' per sentire quanto brucia.

...

Invece no.
Come quasi sempre, la realtà supera la fantasia.
O forse: quando vivo ho più fantasia di quando immagino.
Il finale è un happy ending.
L'unico possibile.

Nessun contratto a progetto.
Ma un progetto.
Che poi è un sacco di progetti.
Scrivere.

Ieri l'ho detto per la prima volta ad alta voce e suonava come la banda del paese: male, ma con molto entusiasmo.
- Direi che di mestiere faccio lo scrittore, non essendo pagato per fare altro

Non ci ho incassato un euro dicendolo così, e anzi, forse ho fatto un po' come quel che tale che
- Iosonounveroartista, iosonosempresincero
e poi era ridotto idealmente a poltiglia*.

Ufficialmente
- Ancora giornalista all'occorrenza certo
e
- se si presentasse l'occasione convinto cine-operatore
e
- Addetto stampa direi per vocazione
ma invece dietro tutto il resto
insieme a tutto il resto
- Contastorie, che vuol dire cacciapalle e bugiardo e cronachista e agiografo d'ignoti e diversamente disoccupato e.

Vuol dire prontivia e poco reddito e tante notti insonni.

E vuol dire che si comincia.
Chi se l'aspettava che la fine della storia sarebbe stato un inizio?

Vi abbraccio e vi auguro un 2010 di superata precarietà.

A

*Morgan dixit