giovedì 26 novembre 2009

Goooood-morning-Milan!

La mia sveglia.



Ochei, è anche un telefono. Ma non viviamo forse nell'era della convergenza?
Comunque: anche stamattina, come ogni feriale da un annetto e mezzo in qua, ha suonato alle 07:10 per ricordarmi che la metro non aspetta i miei comodi.
E anche stamattina, come ogni feriale da un anno e mezzo in qua, mi sono girato dall'altra parte.

Una cosa buona della mia sveglia è che ha una suoneria orribile.
Fastidiosa. Insopportabile. Ma soprattutto implacabile.
Magari si ferma dopo un minuto di trombe del giudizio, ma poi ricomincia a strillare da capo, fin quando non mi decido a spegnerla.
L'intervallo tra un allarme e l'altro è di cinque minuti.
Quei cinque minuti sono i più celebralmente attivi della giornata, per ogni feriale da un annetto e mezzo in qua.

Strascichi di sogni. Illuminazioni. Frasi&citazioni e quel
"Vaffanculo!"
che ieri non ho avuto la prontezza di dire all'automobilista che mi ha quasi investito scambiando viale Monza per l'autodromo di.
Poi domande.

"Bene: cosa faccio oggi?"

Lavoro. Ochei, questo è facile. Mi alzo e mi lavo e mi sbarbo e mi vesto e mi intabarro e mi faccio visionare il biglietto e mi schiaccio tra i pendolari e mi scendo e mi spoglio -del soprabito- e mi siedo e mi accendo il pc, come in tutti i feriali dell'ultimo anno e mezzo.
Però non è proprio come sempre: perché adesso non sto lavorando... Sto onorando-il-contratto.
Il che significa che quando un collega arriva eccitato per un certo articolo o progetto o proposta, io per quanto mi sforzi non riesco proprio a farmi brillare gli occhi.
O a commentare argutamente. O a sfornare idee complementari e ornamentali.

La mia testa, forse non proprio lecitamente, gira su altre orbite.
Certo che ho idee. Certo che ho passioni. Certo che ho un piano.
Solo che la sospensione-del-disinteresse verso quello di cui adesso tratta la mia redazione non è più obbligatoria. E di certo non mi viene spontanea. In fondo, non rinnovo il contratto proprio per questo. Sta raccontando fuffa, ma soprattutto sta cercando di raccontarla male e per il motivo sbagliato.

...

Nel letto ho la sensazione che alzarmi non sia una buona idea. Mi alzo lo stesso, perché onorare-il-contratto è qualcosa che posso e devo fare, anche senza motivazioni particolari. Però mi servono dei perché-e-percome per fare andare le gambe.
(Senza un'idea non ci si alza dal letto, purtroppo, Morgan dixit)
Quindi i perché-e-percome me li invento.

Cercare un'agenzia cui mandare il CV.
Finire quel racconto.
Scrivere un post.
Raccontare storie.
Ridere e dire cazzate.
Ridere e dire cose serie.
Ridere e basta.

Non sono sicuro che questo voglia dire essere ottimisti, e quindi mettere in pratica il consiglio di amici&lettori&presidenti-del-consiglio. Ma è la mia scusa per spegnere la suoneria.
Questo, e il fatto che ha un suono orrendo.

Anche stamattina posso avere qualcosa di interessante da fare, giusto?
E se per farlo dovrò ritagliare i minuti tra attività noiose ma -ancora per poco- retribuite, pazienza.

A

1 commento:

  1. ...figo! davvero...scorrevole, veloce, acuto, mai banale anzi vero! ti stimo.
    e se riesci a stare disoccupato per un annetto...questo diventa un best seller!
    quant'è verò che il governo è ladro.

    ricordati che siamo amici...quel giorno!
    stefano leone

    RispondiElimina