giovedì 24 dicembre 2009

Buonnatale una sega.

Che regalo dimmerda.



Ieri esco per l'ultima volta dalla mia redazione.
Milano miracolosamente soleggiata e quasi tiepida nonostante la neve.
Controllo il conto in banca e scopro che effettivamente risparmiare serve, che ho un po' più dindi del previsto e che quindi ho un bonus per i regali ancora da comprare.

Poi mi ciulano la borsa.
E ovviamente lo spirito natalizio và a farsi benedire.

...

Non mi metto a parafrasare il celebre monologo di Albanese e del suo motorino, però certamente di accidenti al ladro ne ho tirati parecchi.
Coloriti.
E molto perversi.

Nella borsa, oltre a vari documenti e a un paio di regali, c'erano la mia macchinetta fotografica -quello che ho usato finora, e in cui c'erano almeno un altro paio di foto per il blog- gli appunti e i file dell'ultimo mese di scrittura e, soprattutto, la mia penna preferita.
Valore complessivo?
Una ventina di euro.
Ma cazzo recuperarle sarà impossibile.

Siccome sono convinto che sia molto rincuorante trovare un senso alle cose assolutamente insensate che ci accadono, oltre a inventare bestemmie ieri ho anche pensato ai perchéepercome di un borseggio proprio nel mio ultimo giorno di lavoro.

Fatalista:
- Oggi tutte a me, porcoEtc.

Ottimista:
- Evidentemente è la fine di un ciclo: si volta pagina.

Pessimista
- Ecco, non dovevo farmi venire grilli per la testa: mettermi a scrivere è stata una bella idea dell'Etc.

Cinica
- Era il giorno sfortunato di quello stronzo di borseggiatore, che con quello che ha trovato non si fa manco un Etc di caffé

Destrutturante
- Sarà lo spunto per un racconto

Esoterica
- Significa che la gente sta male e non devo sprecare soldi in regali

Vi risparmio le altre, più che altro perché mi accorgo che sto uscendo dal seminato.
In questo blog si parla di post-precarietà, giusto?
Bene: allora la morale, per un occupato terminale, è che anche l'ipotesi di darsi al borseggio, quando il c/c piangerà, purtroppo non sarà percorribile.
Empatizzerei troppo con la vittima.

...

C'è stato un periodo in cui, ascoltando De Andrè, simpatizzavo con chi ruba per il pane.
Credo che il disperato che mi ha preso la borsa appartenga a questa categoria.
Un poveraccio, che magari due o tre mesi fa aveva un lavoro precario come quello che va terminandomi, e che adesso si trova a fare i conti con pignoramenti, interessi e figli a carico.
Chiaramente mi spiace per lui.
Ma se c'è una cosa che ho imparato ieri è che mai, mai, ma mai proprio è lecito rubare la borsa di qualcuno.
Piuttosto, come dice quel prete anglicano di cui ho letto, rubiamo nei supermercati.

Ecco, tu stronzo che probabilmente mi hai pure maledetto per non averti fatti trovare un portafogli gonfio nella borsa: il mio regalo di Natale è un consiglio... Che finisce, via blog, anche a tutti quelli che potrebbero pensare di far qualcosa di simile, magari tra un paio di mesi, quando le cose cominceranno ad andare davvero male.

La prossima volta ruba qualcosa da mangiare.
In una borsa potresti non trovare nulla, ma di sicuro toglieresti qualcosa di prezioso a chi ce l'aveva.
Essere stronzi, e per di più senza tornaconto, peggiora la vita di tutti. Compresa la tua.

Buon Natale.
Natale una sega.

A

1 commento:

  1. Propenderei per una commistione fra ottimista ed esoterico.
    Il non-abbatterti è vento nelle vele...
    Con immensa stima.
    FNZ

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