mercoledì 23 dicembre 2009

E io mi stufo.

Consuma, ma tanto il Governo ha individuato i siti per le centrali nucleari...



Un gran freddo a Milano e dintorni, quindi dò una mano ai caloriferi.
Secondo qualcuno non è molto macho avere una stufetta.
Beh, quel qualcuno probabilmente non patisce il freddo.

...

Ieri in metro incontro il mio Primo Direttore, che poi è quello per colpa/grazie al quale faccio il giornalista.

- Allora hai mollato il lavoro? Hai fatto bene, se non ti dava più soddisfazione.
Dice. Ed è, come sempre, molto rincuorante sentirselo dire.
In effetti, per me qualunque cosa dica lui è molto rincuorante.
Diciamo che, professionalmente parlando, ho una specie di "cotta" per lui.

Anche il mio Primo Direttore aveva lasciato un posto che non gli piaceva più, a suo tempo.
Il giornale per cui scrivevo anch'io.
Incomprensioni, pressioni, ambizioni... Tutto quel misto di motivazioni che stanno quasi sempre dietro all'interruzione di un rapporto lavorativo.
Gestì la cosa da signore.

- Prima che te lo dicano altri,
mi disse, dopo avermi chiamato nel suo ufficio
- ...voglio farti sapere che me ne vado. Qui le cose andranno avanti, ma senza di me.

Io biascicai un
- Sì.
Ma sapevo che le cose non sarebbero andate avanti. Almeno non per me. Non lì, comunque.
Il mio Primo Direttore non era uno dei motivi per cui lavoravo in quella redazione: era il motivo.
Ci misi un anno ad accorgermene, in realtà. Ma la storia era già scritta: dovevo solo leggerla.

Un po' come ora. La storia della fine di questo rapporto forse era scritta fin sulla prima pagina.
E' come se il titolo di questo capitolo della vita fosse "parentesi nella vita lavorativa del protagonista". Non c'era da aspettarsi durasse a lungo, tantomeno che fosse l'impiego della vita.
Ma quando si arriva al climax di una storia, il lettore appassionato riesce a dimenticare completamente quello che già dovrebbe sapere. Credo sia l'istinto di sopravvivenza delle emozioni.
-Se lo sai già, non sarai stupito. E tu vuoi restare stupito, no?
Immagino mi dica il mio ES, senza che io coscientemente l'ascolti.

Ecco, a mollare questo lavoro, quello di cui oggi termino di onorare-il-contratto ci ho messo un anno e mezzo. Più o meno il tempo che ci ho passato. Ma me ne sono reso davvero conto solo qualche settimana fa. E solo ora sta capitandomi.

Direi che non ci sono rimpianti, solo qualche paura.
La paura che il riscaldamento non scaldi abbastanza, e che la stufatta non parta.

...

- Hai fatto bene, mi ha detto il mio Primo Direttore.
Che però non è mai stato un diversamenrte occupato: andandosene, lui aveva già la nuova scrivania ad aspettarlo.
Lui probabilmente freddo non l'ha mai provato.

Sono rincuorato, certo.
Ma non vedo l'ora di provare ad accendere la stufetta dei mille progetti che dovrebbero scaldarmi il reddito in questo periodo rigido. Giusto per vedere se funziona, ecco.

A

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