giovedì 8 aprile 2010

Tentare cuoce

Personalmente, mi piace ben cotta.



Però non bisogna dimenticarsela sulla fiamma, sennò si finisce per mangiar carbone peggio che alla Befana. In effetti, cuocere una bistecca è un'arte, e mica tutti ci sono portati.

...

- Tentar non nuoce
mi dice questo amico inviandomi un paio di contatti.
Ha ragione e naturalmente lo ringrazio per il pensiero.

Però in questo ultimo periodo di contatti ne ho presi davvero un sacco, e ho mandato almeno un paio di sacchi di mail, e direi un vagone di sacchi postali di proposte&progetti&prospetti.
Tutti perché tentare non nuoce, in effetti.
Non avevo considerato però che non tutti evidentemente sono lì al pc che

- Deh, mi è arrivato un bel proposta&progetto&prospetto, 'spetta che gli rispondo

In effetti i miei contatti ricevono presumo una saccata di proposte&progetti&prospetti, e non è che possano rispondere a tutti in tempo reale.

Quindi, chi i pro&pro&pro li manda deve sapere attendere.
E l'attesa, ahimé, cuoce.

...

Il fuoco sotto alla sedia è una gran metafora.
Ovviamente nessuno mi sta cuocendo, friggendo o grigliando.
Ma altrettanto ovviamente, quando arrivo a mandare un progetto a un contatto è perché lo ritengo buonobellointeressante, quindi la prima reazione dopo 24 ore di attesa è

- Cazzo non gli interessa
il che è abbastanza scoraggiante.

Dopo 48 ore la reazione è
- Impossibile non l'abbia letto: gli fa cagare

e dopo 72 arriviamo al
- Sono una m#*d@ che non sa fare un c@dso.

A seguire alti lai, dolori del non-più-giovane-Mauri, ubriachezza molesta, sonno ristoratore e quindi nuovo entusiasmo. Quell'entusiasmo terribile che fa ricominciare il giro.

Ma, ad ogni nuovo invio, sento al temperatura salire. Sento al tensione. La cottura che inevitabilmente si avvia alla bruciatura.

Insomma, provare è lecito.
Inviare è doveroso.
Non rispondere in tempi brevi prassi.

Farsi cuocere al fuoco lento dell'altrui silenzio, però, è un'arte.

A

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