lunedì 8 febbraio 2010

Lontano da.

Peccato che qualcuno si sia mosso.



Servirà mirar le cose da lontano per capirle?
Beh, ultimamente ho i miei dubbi.

...

Giornate piene anche se a guardare il mio c/c non lo diresti.
Seicento lavoretti tutti
- Poi vediamo come metterci a posto

o

- Senti io più di una pizza (ma senza birra, pomodoro o acciughe) non ti posso dare

o ancora il fantastico

- Se intanto cominciassi a farlo? Per il pagamento appena so qualcosa ti dico...

che poi al momento sono il sale della mia differente (dis)occupazione e l'allegro menù della mia P.IVA. Non è un grosso problema investire energie in cose interessanti anche senza una retribuzione: ho messo in conto di passare qualche mese di downshifting, quindi i soldi non sono la mia principale preoccupazione.
Il vero problema è l'umore.
Nel senso che smettere di lavorare ottooreotto di contratto avrebbe dovuto liberarmi la testa, oltre alla giornata, invece no. Sono occupato in ciò che mi piace, sono davanti al pc e scrivo.
Vado a teatro un sacco, spesso per lavoro.
Ne faccio, pure.
E allora di cosa mi lamento, visto che di cose di cui lamentarmi non ne ho?
Prima era

M'alzom'immergoinMilanomilavoromipranzomilavoroancoramiescom'immergoinMilanoancora

e finalmente faccio cose interessanti o utili o necessarie.

Ora è
M'alzomilavoromipranzomilavoroancora e finalmente continuo a fare cose interessanti o utili o necessarie per me.

Insomma, mi manca la parte in cui m'immergo nella città. Mi manca il contatto con la gente.
Beninteso: non sto facendo lo stilita. Esco, eccome.
Però adesso guardo il mondo dell'occupazione da estraneo, e la diversa prospettiva cambia tutto o quasi. E mi sembra di giudicare senza averne il diritto, di parlare senza cognizione di causa. Di fingere senza onestà, invece di fingere sinceramente come si dovrebbe fare.

...

- Stai dicendo che mi manca il vecchio lavoro, cazzo?
Cazzo no.
Dico solo che la Terra dallo spazio sembra tutto sommato un posto tranquillo, ma è vivendoci in mezzo che capisci quanto schifo possa fare.
Ecco, mi manca un po' lo schifo, cazzo.
Uno non può essere nichilista e rivoluzionario e mi sa neppure ironico senza un po' di schifo.
O di umanità se preferite.
Ma è quasi dire la stessa cosa, giuro.

In fondo chi studierebbe Leopardi se le cose gli fossero andate bene?
Ho bisogno di qualcuno di cui lamentarmi, mi sa...
Ne ho bisogno, ma non lo vado a cercare: è sempre meglio sapere cosa ci manca e continuare a non averlo, piuttosto che ottenerlo, scoprire che non ci basta e ricadere nell'assenza ingiustificata...
No?

A

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