lunedì 29 marzo 2010

50 e non sentirli

Si festeggi l'evento.



Cinquantesimo post su questo blog.
Il rapporto -di scrittura- più lungo che abbia avuto.

...

- Ma se sono quattro mesi scarsi che ci scrivi?!?
dice Uno incredulo.
Vero. Ovviamente ho lavorato e lavoro per certe testate da molto più tempo.
Ma oltre alla durata, c'è la frequenza.
Diciamo che questo è il posto su cui scrivo con maggiore frequenza.
E' vero che mi sono preso lunghe pause di riflessione più o meno motivate da altri lavori, ma lo è altrettanto che questo è il mio piccolo angolo di terapia giornaliero.

Scrivere qui è l'impegno che ci vuole per continuare a raccontare. Ma anche per trovare qualcosa da raccontare. E per non rischiare di rimanere con le dita ferme troppo a lungo.
Non ci si crede ma invece capita, se non ci si dà una regola e se nessuno ha l'autorità contrattuale di dirti

- Fai!

Si rimane con le dita ferme. E non si trovano storie. E non si racconta.
Il che è terribilmente assurdo se il mestiere che hai scelto è raccontare storie.
E, dopo qualche giorno di Warhammer 40 000 ed Empire earth, è pure abbastanza noioso.

...

Bene, data la ricorrenza, oggi ho pochissime cose da dire perché ho molto da fare: voglio scrivere.
Lo dichiaro per trasformarlo in una specie di vincolo. Una fede nuziale con chi sta leggendo.

- Vuoi tu sposare l'idea di scrivere un testo più lungo di cinquanta righe su quello che stai dicendo sconclusionatamente su questo blog?

Sì, lo voglio.

- Può baciare lo schermo.
Beh, no grazie.

Comunque, pronti via.
Seriamente, continuativamente, appassionatamente.
Scrivo.

Chi legge sarà il primo a sapere quando e cosa ne uscirà.
Chi legge sarà il primo a poter commentare, e aggiungere, e confrontare.
Chi legge sarà il principale responsabile della scelta.

Grazie a Chi legge.

A

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